venerdì 29 giugno 2012

Italia-Spagna: il duello finale

Tutto finirà da dove è iniziato. Sarà un’altra volta Italia-Spagna. In palio, il titolo continentale più importante di tutti: la Coppa Europa 2012.  E come nelle migliori sceneggiature, dopo essere state protagoniste prima in campo, nella partita di apertura del girone D il 10 giugno, e successivamente fuori, attraverso dibattiti inerenti il codice di etica sportiva e presunti “biscotti”, domenica a Kiev saranno nuovamente una di fronte all’altra per l’ultimo faccia a faccia. Tradizione calcistica, mentalità vincente, giocatori di livello mondiale: non mancherà proprio nulla, per una sfida che rimarrà sicuramente a lungo nella storia di questo sport.
Con negli occhi ancora le immagini della semifinale di ieri con la Germania, che ha consacrato definitivamente gli Azzurri di Prandelli e il "Bad Boy nazionale" ai palcoscenici internazionali, un Paese intero si stringe attorno ad una squadra, falcidiata e presa di mira soltanto qualche settimana fa dallo scandalo calcioscommesse. Ma, come dimostrano i precedenti storici, quando il calcio italiano si trova in difficoltà, riesce sempre a tirar fuori il proprio orgoglio e coraggio. Così nel 1982, così nel 2006.
Di fronte ci saranno i Campioni d’Europa e del Mondo in carica: la macchina da guerra di Vicente del Bosque, reduce dalla vittoria ai rigori contro il Portogallo. Madrid si prepara all’appuntamento con grande trepidazione. “No hay dos sin tres” è lo slogan che si legge in tutte le televisioni nazionali, giornali e manifesti cittadini. La consapevolezza è quella di essere la squadra più forte del pianeta, i grandi favoriti dall’inizio della competizione. La scaramanzia qua non sta di casa. 
Il traguardo dista soltanto 90 minuti, Iniesta e Xavi permettendo.
Perché, domenica, essere italiani in Spagna, avrà nuovamente un sapore particolare.

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